venerdì 16 novembre 2012

GRAMMOFONO


listening to F. Chopin, valzer n. 10 in B minor, op. 69 n. 2



Stringimi a te, questa notte. Abbiamo esili istanti da trascorrere insieme, prima che il tempo si riprenda tutto, ancora una volta. L’ennesima.
Voglio passare le ore che ci restano ballando. Con la mia grande gonna rossa voglio disegnare in aria tanti cerchi colorati. Voglio distinguerne i contorni.
Balleremmo ridendo tutta la notte, bevendo vino. Del buon Pinot grigio. Consumeremmo le suole battendo e trascinando i piedi, agitando, correndo, saltando. Ansimando. Sfinendo.
Ci fermeremmo. Sdraiati sull’erba, mi accarezzeresti i capelli, il viso, il collo. Baciandomi, mi chiederesti di fare l’amore, ed io scapperei, sperando come una bambina di essere inseguita.

E tu resti lì, immobile, a guardarmi correre via, oltre la fontana, mentre supero le siepi e le aiuole. Mi guardi voltare l’angolo della grande villa, proseguire oltre il roseto, e scomparire nel buio della notte, lontana persino dalla luna.
Io non smetto di correre. L’aria fresca della notte mi ghiaccia la pelle, congelando la mia aria di sfida.
Sorrido, e non mi fermo mai.

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