giovedì 8 ottobre 2015

DEJA VU MANCATI

agosto 2013

"Accadde nel momento in cui voltai lo sguardo in un'altra direzione, per sottrarre l'immagine dei miei occhi appannati e già rossi alla tua vista, mentre procedevi lento, quasi a voler prolungare quell'attimo per l'eternità - momenti densi di un silenzio assordante, nel frastuono dell'aeroporto. Fu in quel piccolo frangente, che li notai. Smisi di pensare al tuo andare via, catturata dalla loro immagine. La lentezza dei tuoi passi risuonò d'improvviso così rapida da perdersi tra i gesti concitati e i saluti frettolosi del resto dei passeggeri, in coda verso i controlli di sicurezza. Ma non sentivo più nulla. Quel loro abbraccio silenzioso congelò ogni cosa. Non mi mossi. Non potevo - o non volevo? - perdere il contatto con il volto di lui: un mare calmo, al tramonto, la quiete dipinta sul viso scuro di un ragazzo straniero, dai molti capelli ricci. Gli occhi chiusi, e la netta percezione di un lieve sorriso appena accennato sulle labbra. Un abbraccio silenzioso e immobile, fermo e saldo, quello tra lui e la ragazza dai capelli biondi raccolti in in una morbida coda, di cui non potevo conoscere il viso. 
Cercai di tornare a guardarti, e ti trovai avanzato lungo la coda a serpente, muovendoti solo tra le inutili curve, per aggiungerti agli ultimi passeggeri, in fondo alla coda.
..."

(incompiuto)

Nessun commento:

Posta un commento